Le cortecce sono curiose di natura.
Chissà quante volte ti sarà capitato di sentirti osservato in un bosco, in un parco, in un sentiero e di guardarti attorno e non vedere anima viva: sono le cortecce che ti guardano curiose! E appena ti volti per indagare sul perchè di quella sensazione, loro chiudono gli occhi e la bocca, perchè magari, ti stavano facendo una boccaccia.
Come l'ho scoperto?
Qualche anno fa, mentre mi aggiravo nel terreno per valutare quale albero dovesse accogliere la casetta di Lollo, mi sono avvicinato ad un ulivo piuttosto anziano che, a mio avviso aveva una struttura abbastanza possente, quando tra le rughe della sua corteccia si sono aperti due occhi e con voce irritata mi ha detto: non pensarci nemmeno! avevo un martello e un chiodo del sette tra le mani: il martello mi è caduto sull'alluce e il chiodo non l'ho più trovato e non sono riuscito nemmeno a dire AHIA!
Rimasi silelzioso tutto il giorno; pensavo a quello che mi era accaduto: dovevo chiedere, ma soprattutto non dovevo presentarmi con martello e chiodi.
Poi la casetta l'ho costruita sul ciliegio "wang", ma senza piantare un solo chiodo sul suo tronco e sui rami: il maggio successivo era stracarico di ciliege: non ne aveva mai fatte!
Che c'entra la storia della casetta sull'albero? c'entra perchè, anche se mi piace saltare di palo in frasca, tra albero e corteccia, o meglio tra il legno e la corteccia c'è il libro e il libro è il nesso. Che ase! (io)
Ogni volta che passeggio sulla spiaggia e mi capita di trovare una corteccia, la raccolgo e la porto a casa e la tengo un pò lì; poi la metto sopra un legnetto e lei apre gli occhi e mi guarda curiosa e non smette più di farlo: chissà magari è contenta o magari mi manda a cagare, ma credo più la prima.
E queste due cortecce, la civetta e l'allocco, le ho messe sul rametto per portarle a Frida, oggi, che è il suo primo compleanno.
Là staranno meglio.
Nessun commento:
Posta un commento