Qualche notte fa, i cinghiali hanno arato tutto il terreno attorno alla mia casetta: non si sono dimenticati nemmeno della terra sotto le "ciappe" del sentiero. Niente da dire, sono stati metodici, sistematici, professionali, tanto che , qualche giorno dopo, ho deciso di mettere le fave.
Ieri notte c'era la luna che faceva giorno e sentivo, dalla sera, rumori sospetti provenire dal boschetto qui accanto: mi sono tornati alla mente i "rumoren sospetten nella notte" delle sturmtruppen e chiaramente, mi sono insospettito.
Di nuovo no! che vadano a mangiare da un'altra parte.
E allora uscivo di tanto in tanto, a fare una ronda, armato fino ai denti con il flauto dolce di Lollo.
Il terreno, illuminato dalla luna, sembrava un giardino... non vi parlo d'incanti e d'ombre danzanti dai piedi degli alberi, anche se era proprio così: e per questo, nonostante il freddo becco, provavo piacere ad uscire con la scusa della ronda anti ungulato.
Era forse la quarta uscita della serata quando, intonando una improbabile primavera di Vivaldi (vaghi ricordi), ho avuto la sensazione di non essere solo... un brivido cinghialesco mi ha percorso la schiena ed ero quasi certo che voltandomi, avrei visto due candide zanne impiantate in centocinquanta chili di mamma cinghialessa... invece, sopra un alberello spoglio, si erano radunati un sacco di spettatori buffi e strani: una civetta nana, due civette comuni, un gufo, un allocco e sulla cima un tordo ed un merlo, probabilmente svegliati dalle mie esibizioni: mi fissavano come io, in quel momento fissavo loro e allora ho continuato lo spettacolo.
E' stato emozionante, ve l'assicuro.
Poi mi è venuta un'idea: hei, gli ho detto, aspettatemi lì, non andate via! e sono corso alla baracca a prendere la moto sega; che ase... volevo tagliare quell'alberello e portarmelo in casa con tutti loro sopra. Allora ho posato l'attrezzo ed ho preso la macchina fotografica: meglio.
Sorridete, ho detto a quel gruppetto... e li ho fotografati
domenica 30 dicembre 2012
giovedì 27 dicembre 2012
mercoledì 12 dicembre 2012
LA CATENA ALIMENTARE
molto spesso sotto costa
si commettono delitti
aguglie e sgombri in frenesia
che si mangiano bianchetti
il grosso guaio è che non sanno
che affamato più di loro
per cercare il suo ristoro
un gran pesce ha perso il sonno
brama carne fresca e cruda
il temuto barracuda
ad un tratto esplode il mare
schizzi spruzzi e fuggi via
sembra un gioco in allegria
la catena alimentare
i
sabato 1 dicembre 2012
PHALACROCORAX CARBO
c'è un uccello che come il gabbiano
è un esperto nuotatore
di mestiere è pescatore
e fa di nome cormorano
ecco arriva in gran planata
per farsi un bagno e una nuotata
poi d'un tratto lui scompare:
è sott'acqua a cercarsi da mangiare
chissà poi cosa succede
tra quei pesci poco arguti
che curiosi s'avvicinano ai pennuti
e non sanno d'esser prede
scoppia un grande parapiglia
il terrore vince meraviglia
ora sanno d'essere il pasto
di quello strano pesce con il rostro
è un esperto nuotatore
di mestiere è pescatore
e fa di nome cormorano
ecco arriva in gran planata
per farsi un bagno e una nuotata
poi d'un tratto lui scompare:
è sott'acqua a cercarsi da mangiare
chissà poi cosa succede
tra quei pesci poco arguti
che curiosi s'avvicinano ai pennuti
e non sanno d'esser prede
scoppia un grande parapiglia
il terrore vince meraviglia
ora sanno d'essere il pasto
di quello strano pesce con il rostro
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